È un percorso di consultazione psicoanalitica, rivolto a genitori e figli in età evolutiva (0-12 anni, prima infanzia e preadolescenza). Un tipo di intervento che esplora le problematiche che emergono in consultazione, per come si presentano nella seduta.
Il setting prevede:

  • un colloquio con i genitori
  • una seduta con i genitori e il figlio
  • una seduta con la madre e il figlio
  • una seduta con il padre e il figlio
  • un colloquio con i genitori durante il percorso
  • una seduta di restituzione con i genitori e il figlio

Questa modalità di lavoro terapeutico permette di conoscere i genitori nella loro relazione con il bambino e l’atmosfera emotiva in famiglia.
Nel primo colloquio i genitori esprimono le loro preoccupazioni e quindi i motivi della loro richiesta d’aiuto: il malessere del figlio e la loro difficoltà a relazionarsi con lui. Nel primo colloquio è importante far sì che i genitori si sentano meno soli ad affrontare i loro problemi. Si suggerisce ai genitori di scegliere con il figlio foto, disegni, giochi, oggetti particolari da portare nella seduta successiva. Gli incontri congiunti sono diversi a seconda del tipo di psicopatologia e dell’età del bambino. Si spiega ai genitori che nella stanza si può giocare, disegnare, raccontare delle storie con mamma e papà. Il terapeuta si lascia coinvolgere dall’atmosfera emotiva che permea l’ambiente e incoraggia l’interazione tra genitori e figlio con suggerimenti o piccole osservazioni che favoriscano il gioco, il racconto, il disegno. Per avviare la seduta si potrebbe, ad esempio, cominciare a commentare gli oggetti portati in colloquio e questo diventa il punto di partenza per ricostruire alcuni momenti di storia famigliare. Osservare e giocare insieme ai genitori e al bambino ci consente di comprendere se vi è un “disturbo” della comunicazione famigliare. Grazie agli incontri congiunti, il disagio del bambino riesce a trovare una nuova modalità di essere raccontato e rappresentato di fronte ai genitori (ad esempio una bambina con forti angosce persecutorie ha raccontato la storia di un drago spaventoso che con il fuoco che usciva dalla bocca, incendiava e distruggeva ogni cosa, lasciando tutto in cenere). Durante l’incontro con i soli genitori il terapeuta può commentare ciò che è accaduto nella stanza con il figlio cercando di stimolare con delle domande i vissuti, le emozioni e le riflessioni dei genitori. questo permette ai genitori di identificarsi con il terapeuta, di non sentirsi “messi da parte” nel rapporto con il loro figlio e di comprendere cosa avviene nella stanza di consultazione. Si valuta poi insieme ai genitori come proseguire in base alla situazione che emerge dalle sedute. È possibile che i genitori chiedano una terapia per se stessi e/o che si renda necessario un percorso terapeutico per il figlio. Può succedere che il nucleo famigliare non sia ancora pronto per un percorso psicoterapeutico oppure che il disagio del bambino non sia ancora così strutturato (vedi disturbi reattivi) per cui si ritiene necessario continuare la consultazione con i soli genitori e con il figlio.
Durante l’incontro di restituzione al bambino avviene davanti ai genitori e viene spiegato il progetto terapeutico al piccolo paziente, con modalità adeguate all’età di sviluppo e alla condizione psicologica.

REFERENTE

Barbara De Marchi Psicologa

Barbara De Marchi

Chi sono