BILINGUISMO: VALUTAZIONE

La valutazione del bambino/ragazzo bilingue si pone come obiettivo quello di determinare se le difficoltà riportate dalla famiglia siano inquadrabili come effettivi disturbi di origine neurobiologica oppure siano riconducibili alla biografia linguistica del paziente e quindi in linea con lo sviluppo bilingue tipico dato dalla storia di vita del paziente stesso. È stato, infatti, oramai ampiamente dimostrato che l’essere bilingue di per sé non determina uno svantaggio in termini di sviluppo e non è un fattore di rischio per l’insorgenza di disturbi di linguaggio o di apprendimento (Paradis, Genesee, Crago, 2011).

Bilinguismo

La valutazione si svolge in equipe multidisciplinare e inizia con un colloquio con la famiglia in cui, oltre a raccogliere le informazioni anamnestiche necessarie, si costruisce assieme ai genitori la storia linguistica del bambino/ragazzo. È a partire da tale storia che si pianifica la valutazione diagnostica e si scelgono le prove più adatte per il paziente. Una volta delineato il profilo di funzionamento del bambino/ragazzo lo si analizza alla luce della sua storia linguistica, si definiscono le conclusioni diagnostiche e si formulano ipotesi di presa in carico. Spesso l’approccio utilizzato è di tipo dinamico e quindi si osserva la risposta all’intervento terapeutico prima di una precisa definizione diagnostica (De Lamo White, C., & Jin, L., 2011).

Bilinguismo aiuto

BILINGUISMO: RIABILITAZIONE

l’intervento terapeutico con il bambino/ragazzo bilingue è a orientamento neuropsicologico e si pone come obiettivo di accelerare lo sviluppo delle funzioni e di favorire l’integrazione tra esse tenendo in considerazione la storia linguistica del bambino e le traiettorie di sviluppo delle competenze in bambini apprendenti una L2.
La presa in carico riguarda l’età evolutiva (0-18 anni), con strumenti e approcci specifici per bambini e ragazzi in condizione di bilinguismo. Essa include un primo inquadramento diagnostico ed eventuali interventi terapeutici (individuali o di gruppo), progetti di formazione/potenziamento nelle scuole, colloqui con le famiglie e i servizi.
Si svolge inoltre attività di ricerca in questo ambito presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre.

REFERENTE

Paola Ferraresi Psicologa

Paola Ferraresi

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